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Quando pensiamo all'opera di Picasso pensiamo a qualcosa di inaccessibile. Ecco invece 5 Opere di Picasso che ti faranno cambiare idea e che puoi trovare alla Deodato Arte.
La leggenda di Pablo Picasso, artista patriarca del Cubismo, è passata alla storia per la genialità e l’innovazione che ha apportato al mondo dell’arte.
La sua visione totalmente rivoluzionaria e trasfigurativa ha scardinato quel modo di fare arte in modo tradizionale e i suoi frutti artistici sono ancora al giorno d’oggi le basi per le creazioni artistiche di artisti contemporanei.
Non si può prescindere dalla conoscenza di Picasso per comprendere a fondo l’arte contemporanea, come viene pensata e visionata.
I quadri di Picasso mantengono oggi un valore quasi incomparabile rispetto alle opere di altri artisti.
Ciò che conferisce pregio è l’ingegno (dal latino ingenium, “indole”) creatore dell’artista, una figura tanto estrosa quanto affascinante.
Le sue opere sono oggigiorno stimate di un valore artistico che si è mantenuto inalterato nel tempo, se non accresciuto, alla pari di quello monetario.
La Galleria Deodato Arte ti propone 5 opere di Picasso, differenti nei prezzi ma non nelle nobili quotazioni di mercato, a cifre più elevate e più modiche, specialmente differenziate negli stili, per conoscere, comprendere e trovare quel Picasso, che ha segnato in modo irreversibile la storia dell’Arte Contemporanea.
Pablo Ruiz y Picasso, nato a Malaga nel 1881 e deceduto a Mougins nel 1973, è stato un’artista tra i più geniali e illuminanti della storia dell’arte, la mente che ha anticipato tutta l’arte del Novecento.
La sua poliedricità l’ha reso tra i più artisticamente connotati ma anche tra i più incompresi artisti della storia, considerato che la sua personalità viene spesso definita in equilibro tra genio e follia.
La sua vita è stata piena di amori e passioni, ma anche di dolore; il suo sentire emotivo è stato trasposto nella sua produzione artistica, in cui possiamo distinguere vari momenti.
Vi è infatti il periodo simbolista giovanile di Picasso (periodo blu e periodo rosa), poi il suo successivo passaggio verso il Cubismo con Les Demoiselle d’Avignon del 1907, da cui nascerà tre decenni dopo il celebre Guernica, e la fase 1908-10 del proto-cubismo da cui succede il Cubismo vero e proprio.
Nello sviluppo del Cubismo Picasso matura in tre fasi distinte: il Cubismo Analitico o cezanniano (1910-1912) in cui fenomeno e noumeno sono in equilibrio. Il Cubismo Sintetico (1912-1915) in cui il fenomeno scompare e l’opera funziona come un orologio, per cui non è tanto importante capire l’oggetto rappresentato, ma come funziona il quadro.
Infine, il Cubismo Orfico (1915-1918), una fase più trasversale che si sposta meno verso la staticità e più verso il moto.
Pablo Picasso è una mentalità divina che ha sempre voluto essere umana, un’artista e uomo del contingente che parlava - e parla tuttora - una lingua tutta sua e che solo successivamente si è fatta scuola ed è diventata vulgata.
Nonostante le numerose fasi di passaggio, che comunque distinguono un Picasso giovane da un Picasso più maturo, le sue opere sono legate alla contingenza sia emotiva dell’artista sia cronologica e connessa agli avvenimenti storico-politici del Novecento.
Pablo Picasso è stata una figura che si è fatta voce del secolo passato e da cui abbiamo ereditato un patrimonio culturale che accrescerà continuamente nel tempo.
Quale motivazione potrebbe spingerti a voler acquistare ma soprattutto possedere un quadro di Pablo Picasso?
La ragione è semplice e segue tanto l’estetica insita a ciascuna delle sue opere quanto la valenza artistica e monetaria che offre un’opera carica di tanta prospettiva creativa.
ùGli stili delle litografie, acquetinte e puntasecca che ti proponiamo differiscono di gran lunga l’uno dall’altro.
Si incontrano forme più tonde e caotiche dalle sfumature semplici ma dimensionali, colori e contorni che richiamano in qualche modo.
La Danza di Henri Matisse, figure più enigmatiche e infine soggetti scomposti secondo la visione del Cubismo.
Possedere un’opera di Picasso è sinonimo di grande attenzione e conoscenza artistica e più largamente culturale.
La splendida acquatinta di Picasso “Femmes À Leur Toilette I” del 1965 presenta il tema tradizionale della coiffure delle donne.
Quest’opera è una rivisitazione del quadro precedentemente realizzato nel 1937 "Femmes À Leur Toilette", restaurata recentemente nel 2018.
L’acquatinta è stata realizzata su un supporto di carta Richard de Basgrazie alla tecnica dell’acquatinta, l’incisione che permette un effetto tecnico simile all’acquarello dando così l’impressione di essere stata realizzata a mano libera dall’artista.
“Femmes À Leur Toilette I” è una perla rara: è stata creata da Pablo Picasso in soli 50 esemplari ed è stata numerata, firmata e datata a meno dall’artista stesso.
L’opera è visibilmente un approfondimento della ricerca cubista: a distanza di anni l’artista riprende la sua prima edizione per sperimentare nuove forme.
Quindi il segno grafico è incisivo e incentivato dalle linee spezzate che aumentano la tensione all’interno della composizione.
L’arte si fa sull’arte, sosteneva Pablo Picasso: non esiste metodologia migliore che ricreare quello che già è stato creato dalle proprie mani o quelle altrui, poiché solo sperimentando c’è possibilità di miglioramento.
“Femmes À Leur Toilette I” non è solo un capolavoro di tecnica cubista, ma è anche un grande esempio di come il Pablo Picasso pensa e crea.
Una particolarissima opera che ha come soggetto un toro: “Le Taureau” (Nero) di Pablo Picasso è una litografia su carta realizzata in edizione limitata di soli 11 esemplari, tutti con il medesimo soggetto del toro.
Inizialmente il toro è stato disegnato con tratti pieni e decisi, ma già a partire dalla seconda versione i tratti sono andati verso l’assottigliamento fino a divenire forme geometriche.
Gli 11 esemplari di “Le Taureau” sono un’analogia della sua vita artistica: Picasso parte da forme complesse per arrivare a quelle più “semplici”, che racchiudendo l’essenza vengono a delinearsi come le più eterogenee.
“A dodici anni sapevo disegnare come Raffaello, poi ho impegnato una vita per imparare a dipingere come un bambino”.
Le vere opere di Picasso son quelle che seguono la pittura concettuale: l’artista elabora una pittura anti mimetica e anti naturalistica, dove le forme che conosciamo vengono messe in discussione.
Viene a meno la visione tradizionale che è stata matrice di tutta l’arte moderna, in cui l’occhio è centrale; attraverso la scomposizione e ricomposizione in ordine diverso da quello originale, la realtà viene vista con l’unico occhio possibile, quello della mente.
La litografia di Pablo Picasso “Le Taureau” è una magnifica dimostrazione di tutta quell’arte picassiana, un’arte non ottica ma mentale, in cui trionfa la meraviglia della dissonanza.
Una particolare ed elegante acquatinta allo zucchero su carta Vélin de Rives: “Maya Et Celestine”, un’incisione firmata e numerata in originale da Pablo Picasso realizzata nell’anno 1968 esclusivamente in 50 esemplari al mondo.
Proponiamo nuovamente un nudo di Picasso, passione che lo ha sempre accompagnato e con cui è divenuto celebre con “Les Demoiselle d’Avignon” del 1907.
In tarda età l’artista si dedica a una serie di incisioni dedicate e ispirate alla Celestina, il capolavoro letterario di Fernando de Rojas, un’opera impudica che parodizza l’amor cortese.
Più che sulla vicenda, l’artista si concentra sulla figura femminile di Celestina, fatale e ironica artefice di macchinazioni diaboliche e intrighi amorosi; il pretesto ideale per dedicarsi a nudi femminili ed erotici.
La cupa Celestine di Picasso viene affiancata dalla donna giovane e affasciante agli occhi di Picasso: Maya è la figlia amata dell’artista e nata dall’amore extra coniugale con Marie-Thérèse Walter.
La giovane donna è divenuta una delle muse ispiratrici di Picasso, che la segue nella crescita sia fisica che mentale negli anni fino alla fine della sua vita.
L’acquatinta di Pablo Picasso è un’affascinante opera, in cui sono evidenti i tratti caratteristici come le linee spezzate del Cubismo, ma in un’atmosfera di dissolvenza che tende alla straordinarietà.
In quest'opera di Picasso “Maya Et Celestine” trionfa la meraviglia della dissonanza, molto più affascinante della sintonia.
Celebrazione del rito pagano in onore del dio Bacco: questa è la litografia “Bacchanale”, un’esclusiva e inconsueta opera su carta, realizzata con la tecnica del linocut nel 1959 in edizione limitata da Pablo Picasso.
Il motivo di tanta diversità rispetto allo stile cubista che ha guidato l’artista nel corso della sua carriera è dettato dal periodo di particolare felicità della sua vita.
Nel 1955 Picasso si trasferisce a Cannes accompagnato dalla sua novella e giovane compagna Jacqueline Roque, una donna dal profilo esotico ed elegante che lo spinge verso una nuova produttività creativa, non solo nello stile ma anche nella particolare e inconsueta tecnica del linoleum.
I colori si accendono, le forme si arrotondano e la spazialità viene resa quantomeno più prospettica. “Bacchanale” fa parte di un ciclo di opere realizzate in questi anni sul tema centrale e giocoso del baccanale, la festività celebrata in epoca della Grecia Classica all’insegna del divertimento e dell’ebrezza del vino e delle donne.
Una temporanea uscita dagli schemi tradizionali della visione artistica di Picasso: l’artista poliedrico ascolta il suo stato d’animo e le sue emozioni contingenti per dedicarsi a una produzione del tutto nuova, volta a sorprenderci per l’ennesima volta.
Le figure danzanti, i colori semplici e decisi e la felicità dell’opera richiamano in un certo verso “La Danza” di Henri Matisse, artista che ha segnato la storia dell’arte.
Questa è dunque la giusta ispirazione per la creazione di un’opera che festeggia la semplicità primitiva non solo del baccanale ma anche dello stile artistico.
Essendo un’opera unica nel suo genere “Bacchanale” è una rarità, che viene risaltata ulteriormente grazie al Passpartout di cui è dotata.
“L’artista è un ricettacolo di emozioni”. È così che Pablo Picasso definisce la sua figura di artista, esploratrice di una realtà che oltrepassa i limiti riconosciuti dagli uomini secondo una visione che potremmo definire odisseica.
Picasso concretizza il suo pensiero nella puntasecca “L’Abbraccio”, incisione su carta realizzata nel 1939 e provvista di firma e numerazione dell’artista.
Il Picasso che conosciamo lascia - apparentemente - i panni dell’artista cubista per creare un’opera dal gusto controverso.
Notiamo infatti la purezza stilistica delle forme e delle linee, più dolci rispetto a quelle geometriche del Cubismo e la musicalità della composizione che pare generare un suono grave e non acuto.
Infine l’inumanità che si cela nelle forme complesse, dalla visione delle quali difficilmente potremmo ricondurre le varie parti del corpo al suo corpo appartenente.
Inoltre, è interessante analizzare come e dove Picasso concentra la matita: la puntasecca è maggiormente densa di colore e linee nella parte inferiore dell’opera, mentre nella parte superiore i tratti sono più radi e i personaggi sembrano dissolversi nell’aria.
Si crea così un effetto di pesantezza che tiene saldi i corpi a terra, dove si concentra la forza maggiore.
Nelle opere di Cubismo Picasso parla di perdita di un centro, poiché la scomposizione delle tre dimensioni e della quarta, legata all’atmosfera, pone l’occhio dello spettatore di fronte allo squilibrio logico. L'opera quindi si scompone e si ricrea il puzzle.
Ma con “L’Abbraccio” l’artista recupera un centro e lo individua, costruendo il moto centripeto della composizione intorno a questo.
Si potrebbe parlare di anti-entropia: viene rifiutata la dispersione di forme e forze, le quali si concentrano nel centro della composizione e in basso, quasi a conferire una certa gravosità formale.
Per quanto possa parere surreale, “L’Abbraccio” è un’opera di Picasso cubista: il suo Cubismo viene riscontrato nel concetto di anti-entropia che sta alla base dell’incisione, quella mancata dispersione di elementi che vengono invece concentrati e racchiusi dentro un’opera dal valore eccelso.
Alcuni potrebbero intravedere delle analogie con il celebre Guernica, che Picasso realizzò due anni prima rispetto a “L’Abbraccio”.
Ciò che è sicuro è che l’artista contaminava la sua arte con la sua arte e ogni sua opera ha una multitudo di citazioni alle sue creazioni precedenti, ma anche a quelle future.
Il processo della trasfigurazione, tipico del Cubismo classico, diventa per chi si pone davanti a “L’Abbraccio” in un certo senso una sfida, che verte alla risoluzione dell’enigma dettato da questo puzzle di corpi.
Per tutti gli appassionati di Pablo Picasso, Cubismo e Arte Contemporanea la Galleria Deodato Arte offre numerose opere sia nelle sue tre sedi di Milano sia Online.
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