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ORARI DI APERTURA
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Artista: Haring Keith | Base: 34 |
Supporto: Carta | Altezza: 47 |
L'OPERA
Litografia firmata a mano dall'artista, facente parte del libro del 1983 in collaborazione con il gallerista Lucio Amelio; edizione limitatissima, stampata da Amelio Editore in Napoli nella litografia "La buona stampa" di Ercolano in soli trecento esemplari e in concomitanza con l'esposizione presso la Galleria Lucio Amelio a Napoli.
"Questo, io credo, e' il vantaggio di fare arte nel nostro tempo: quando ci rendiamo conto che siamo provvisori, guardiamo in faccia la nostra autodistruzione, conosciamo il nostro destino e dobbiamo affrontarlo. L'arte e' l'unica risposta originaria sensata a una prospettiva di possibile distruzione (annullamento)".
Estratto dai diari di Keith Haring (12 novembre 1978, Diari, pp. 31-32)
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Keith Haring - Senza Titolo 12 - 47x34 cm - Litografia in edizione limitata del portfolio di Lucio Amelio
SKU | HARK-16062016-03 |
Tecnica | Litografia |
Edition | Litografia stampata in 300 esemplari |
Supporto | Carta |
Base | 34 |
Altezza | 47 |
Anno | 1983 |
Cornice | Non inclusa |
Per quanto riguarda la biografia di Keith Haring, l'artista nasce in Pennsylvania il 4 maggio 1958.
Si avvicina al mondo dell'arte e del disegno fin da piccolo, grazie all'influenza del padre, fumettista. Ben presto infatti dimostra grande interesse per i fumetti e i loro personaggi.
Nel 1976 l'artista si iscrive alla Ivy School of Professional Art di Pittsburgh dove inizia a studiare grafica pubblicitaria. Ben presto però capisce che non è questa la strada che vuole seguire e, così, abbandona gli studi.
Passa un periodo facendo svariati lavori durante il quale inizia a coltivare la sua passione per l'arte. Dopo aver abbandonato gli studi alla Ivy School of Professional Art, si trasferisce a New York per studiare alla School of Visual Art. Qui Keith Haring comincia a farsi conoscere come street artist realizzando dei graffiti sui muri della metropolitana di New York.
In poco tempo il suo stile semplice ed estremamente riconoscibile si fa strada nell'immaginario comune.
Gli anni in cui Keith Haring inizia a farsi conoscere come artista sono gli anni Ottanta, periodo in cui a New York viene decretata la rinascita della pittura.
Innovativo è il supporto utilizzato dai giovani artisti emergenti: i muri della città e, soprattutto, quelli delle stazioni della metropolitana di New York che diventano una vera e propria tela. Nasce così un'arte, cosiddetta pubblica, che si stacca in maniera netta e provocatoria dal sistema dell'arte, considerato ormai troppo elitario e selettivo.
La street art diventa quindi l'opportunità per gli artisti appartenenti alle categorie più emarginate (prima gli afroamericani e poi i malati di AIDS) di farsi ascoltare e notare, proponendo un'arte pubblica e quindi accessibile a chiunque. In questo modo, viene sovvertito il tradizionale modo di fruire l'arte. La scelta di usare la città come se fosse una tela sterminata non dipende solo dalla volontà degli artisti di trasmettere i loro messaggi, spesso incentrati su temi impegnati, a quante più persone possibili.
Scopo altrettanto importante è quello di realizzare un'arte che fosse alla portata di tutti e che non creasse delle distinzioni tra arte alta e arte bassa come facevano, invece, le istituzioni artistiche.
In questo rinnovato clima artistico, Keith Haring riesce in maniera magistrale a mettere in pratica le basi teoriche della street art. Con lui e con gli altri artisti, i temi politici e sociali, spesso scomodi e molto forti, tornano ad occupare il ruolo di protagonisti indiscussi delle opere d'arte. Questi temi vengono veicolati dall'artista attraverso l'uso di uno stile fatto di figure stilizzate ed essenziali dagli spessi contorni neri in contrasto con i coloratissimi personaggi.
Degli omini stilizzati sembrano pupazzetti che sembrano provenire direttamente da un mondo primitivo, per rivivere con tutta la loro semplicità nella frenesia contemporanea delle grandi città.
Viene così consacrata la figura di Keith Haring artista: come pittore Keith Haring e, soprattutto come street artist, avrà infatti un successo immenso.
Nel fervente clima artistico degli anni Ottanta, il passo da i muri di New York al riconoscimento internazionale è breve. Comincia a lavorare in molte città di tutto il mondo, sia in America che in Europa, ed anche in Australia.
A questo punto entra in contatto con artisti e celebrità tra cui David la Chapelle, Annie Leibovitz, Grace Jones, Yoko Ono e l'intramontabile re della Pop Art Andy Warhol, consacrandosi così all'Haring artista che tutti conosciamo. L'intuizione straordinaria di Haring fu quella di aprire un negozio a Soho, Pop Shop, in cui vendeva gadget, maglie e riproduzioni delle sue opere su svariati oggetti, di modo che il suo stile e la sua arte potessero arrivare a chiunque ed ovunque.
Quello che a Haring importava maggiormente della sua arte era, difatti, renderla accessibile economicamente, così come era accessibile, a livello visivo, a qualsiasi passante camminasse per le strade delle molte città di tutto il mondo in cui le stesse erano esposte.
Purtroppo la sua carriera fu breve perchè l'artista si ammalò di Aids ( HIV ) portando K Haring alla morte il 16 febbraio 1990. Dopo aver scoperto di essere malato, nel 1989 l'artista decide di dare vita alla Keith Haring Foundation, operativa ancora oggi, con l'obiettivo di fornire assistenza e aiuto sia ai bambini che alle organizzazioni impegnate nella lotta contro l'AIDS.
Nel suo graffitismo Keith Haring ha trattato sin da subito temi legati alla politica e alla società.
Era solito, infatti, realizzare graffiti che avessero come protagonisti, da un alto, personaggi pubblici legati al mondo della politica e, dall'altro, temi come l'emancipazione degli omosessuali.
Tra i soggetti principali delle Opere di Keith Haring possiamo trovare i cosiddetti in gergo "disegni di Omini".
I suoi omini colorati o meglio omini stilizzati colorati presentano lo stile inconfondibile dell'artista che ricorda i graffiti trovati in caverne preistoriche è veramente rivoluzionario.
Il famoso radiant boy (ovvero l'omino), diventa così una costante dei murales dell'artista. La figura antropomorfa dell'omino, nella sua estrema semplicità ed essenzialità, assume così la funzione di simbolo e linguaggio che serve all'artista per veicolare, in maniera solo apparentemente semplice, messaggi in realtà molto complessi, come ad esempio il silenzio che caratterizzava il sempre più preoccupante dilagare dell'AIDS. Gli omini di Haring diventano così il simbolo iconico dell'artista, rendendo facilmente riconoscibili le sue opere.
Con gli omini Haring trova quindi il soggetto maggiormente rappresentativo della sua arte.
Ad oggi infatti gli omini di Keith Haring sono famosi in tutto il mondo e facilmente riconoscibili. Il fatto che gli omini non abbiano un sesso chiaramente definito è indicativo. L'omosessualità dell'artista e la scia di pregiudizi e discriminazioni che comportava lo hanno spinto a realizzare personaggi dal sesso non specificato con l'intento di promuovere una maggiore comunanza tra gli uomini che non dipendesse dal genere, dall'orientamento sessuale o dalla razza.
Un altro soggetto che ricorre spesso nei suoi lavori è il cane. Questo animale funge da riferimento ad Anubi, dio egizio della morte e conosciuto per avere il corpo di un uomo e la testa di uno sciacallo.
Il fatto che nei murales di Haring il cane venga spesso rappresentato mentre attacca gli uomini intende proprio essere un richiamo alla cultura egizia e alla doppia concezione della vita e della morte.
Anche il tema della religione si ritrova spesso, solitamente raffigurato da una croce.
L'artista cresce in una famiglia molto credente che cerca sin da subito di impartirgli gli insegnamenti cristiani.
Ben presto però Haring rifiuta la mentalità eccessivamente ristretta e antiquata promossa dal cristianesimo. A fargli prendere questa netta posizione di rifiuto è il suo essere omosessuale, condizione da sempre rinnegata dalla Chiesa e dai suoi fedeli.
Legato alla televisione, all'Interno dei Disegni di Keith Haring è il soggetto della folla che ha una duplice valenza: positiva, quando la folla è intesa come la forza di più persone unite per una stessa causa, ma anche negativa, quando viene intesa nell'ottica delle stragi collettive.
Quest'ultima valenza fa riferimento alla scoperta di Haring dello scoppio della guerra in Vietnam: scoperta avvenuta attraverso i notiziari televisivi e che aveva lasciato scioccato l'artista per gli orrori e la disperazione visti.
Nei lavori dell'artista si possono ammirare anche le centrali nucleari.
Da sempre contrario alle centrali, nei suoi lavori le raffigura con degli enormi serpenti che vi fuoriescono. Scopo di questi animali è quello di simboleggiare la mostruosità e pericolosità di queste centrali nucleari.
A questi soggetti si aggiunge anche quello legato alla televisione e, più in generale, alla tecnologia.
Nei suoi lavori vengono infatti raffigurati uno o più omini intorno ad apparecchi tecnologici come televisioni o computer.
Keith Haring ha sempre avuto un rapporto piuttosto conflittuale con le nuove apparecchiature tecnologiche e con l'influenza esercitata sugli uomini, convincendosi del fatto che prima o poi i computer avrebbero preso il sopravvento sull'uomo e sulla sua libertà di agire. Per questa ragione, l'artista raffigura spesso parti di queste apparecchiature, ad esempio le antenne, come armi nell'atto di attaccare.
Secondo Keith Haring graffiti hanno lo scopo non solo di rendere la sua arte facilmente accessibile a tutti, ma anche di far sì che i suoi messaggi arrivino al maggior numero possibile di persone: così facendo elimina del tutto la distanza tra l'arte e il pubblico.
Anche come pittore Haring ottiene un successo davvero notevole. Tuttavia, è innegabile il suo talento di street artist.
Di seguito elencheremo le principali Opere con Graffiti che hanno reso Famoso Keith Haring.
Quando si parla delle opere più famose dell'artista Keith Haring Cuore o meglio in lingua originale Heart è senz'altro tra le più conosciute.
Il disegno dei cuori di Keith Haring realizzato nel 1982 ha come soggetto due omini che ballano ed insieme sorreggono un grande cuore rosso pulsante danzando sotto le note dell'amore.
I due omini sembrano danzare infischiandosene dei pregiudizi del mondo e pensando solo al loro amore. Tra le Opere di Keith Haring Heart è una di quelle più conosciute, perché rappresenta a pieno la sua idea di amore.
Per Keith Haring Immagini essenziali e colori vivaci erano il giusto modo di trasmettere il suo messaggio ed arrivare a tutti quelli che osservavano la sua arte.
Questo disegno rappresenta anche la filosofia dell'artista. Nell'opera non sono palesati i sessi dei soggetti consentendo un'apertura di lettura ambigua. Le due sagome rappresentate in questo capolavoro infatti sono volutamente anonime, in maniera da non poterne definirne sesso o razza e creare barriere di alcun tipo.
Quest'ultima sta ad indicare appunto la non considerazione dei pregiudizi inerentemente al sesso e per questo motivo l'artista ha avuto enorme diffusione nel mondo Omosessuale.
É quindi evidente come nelle sue opere Haring faccia ampio uso sia degli omini stilizzati colorati o in bianco e nero sia di temi legati all'amore, inteso in ogni sua forma e natura.
Con il cuore Keith Haring raggiunge quindi uno dei tanti apici di cui sarà costellata la sua brillante carriera artistica.
Un'altra delle tematiche che stavano molto a cuore al Artista Keith Haring era quella della discriminazione razziale e delle sottomissioni culturali che affliggevano l'Africa del Sud di quei tempi.
Nel 1985 per dare il suo contributo al fine di estirpare queste ingiustizie, realizzò un'opera che come tutte le altre non aveva un nome, ma che venne soprannominata Free South Africa. Questo disegno rappresenta due omini: uno nero dalla sagoma nettamente più grande e uno bianco che nonostante fosse decisamente più piccolo teneva a guinzaglio il primo. Per Keith Haring quest'opera evidenziava con ironia la sottomissione di una razza superiore sia dal punto di vista numerico che fisico rispetto ai tiranni che si imposero per dominarla.
Egli sfruttò la sua notorietà per creare una campagna popolare di protesta riproducendo quell'immagine su poster, cartoline e t-shirt. Inoltre coinvolgendo cittadini, personaggi noti e politici ben presto la notizia fece il giro del mondo incrementando la consapevolezza di quello che stava accadendo in Sud Africa e sensibilizzando le persone.
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