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ORARI DI APERTURA
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Artista: Warhol Andy | Base: 91 cm |
Supporto: Carta | Altezza: 91 cm |
L'OPERA
Il soggetto della magnifica serigrafia firmata di Andy Warhol, Flowers 11.73 - This is not by me è rappresentato dalle sagome dei quattro fiori di ibisco, icone di Warhol e della sua arte.
L'opera fa parte della serie "This is not by me", realizzata per Warhol sempre dalla stamperia ufficiale dell'artista, la Sunday B. Morning.
L'opera si presenta identica - nei colori e nei soggetti - all'edizione limitata di 250 numerata sul retro. Ciò che la differenzia è che all'inizio Warhol non riconosce la serie, e solo in un secondo momento decide di firmarla e non numerarla.
Warhol, avendo grande senso dell’ironia ma soprattutto di business, decide di firmare sul retro delle opere “This is not by me, Andy Warhol”, “Non l’ho fatta io, Andy Warhol”.
Con Flowers Andy Warhol prende temporaneamente le distanze dai ritratti di star e dive americane per rappresentare un soggetto proveniente dal mondo naturale: un fiore di ibisco. Il maestro della Pop Art Andy Warhol lo riprende da una fotografia a colori pubblicata sulla rivista “Modern Photography” nel 1964.
Partendo da essa l’artista realizza le sue celebri serigrafie. La versione iniziale di Warhol di quest’opera è stata esposta per la prima volta alla Galleria Leo Castelli di New York nel 1964; negli anni successivi Warhol la realizza in diverse versioni.
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Serigrafia firmata sul retro a pennarello nero in originale. Siglata "this is not by me, Andy Warhol".
SKU | WARA-270219-02 |
Tecnica | Serigrafia |
Edition | This is not by me |
Supporto | Carta |
Base | 91 cm |
Altezza | 91 cm |
Cornice | Inclusa |
Andy Warhol, pseudonimo di Andrew Warhola Jr, è stato un pittore, scultore, regista e anche attore americano. Nasce il 6 agosto 1928 a Pittsburgh (USA).
Sin da subito, l'artista dimostra un enorme talento per l'arte e, infatti, decide di studiare arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh.
Subito dopo la laurea all'Institute of Technology decide di lasciare Pittsburgh e di trasferirsi a New York dove inizia a lavorare nel mondo pubblicitario per alcune importanti riviste di moda.
L'artista vivrà tutta la sua vita a New York dove muore improvvisamente il 22 febbraio 1987 all'età di cinquantotto anni.
Dopo la sua morte, numerosi oggetti appartenuti all'artista sono stati venduti all'asta.
Con il ricavato di queste vendite si è deciso di finanziare la Andy Warhol Foundation for Visual Arts.
La Fondazione, voluta dall'artista stesso, ha come obiettivo quello di sostenere e incentivare la produzione artistica contemporanea e continua a pieno ritmo la sua attività ancora oggi.
Con la morte dell'artista le quotazioni delle sue opere sono salite vertiginosamente facendolo diventare il secondo artista più venduto dopo Picasso.
Ad oggi, è probabilmente l’artista del XX secolo che più ha influenzano l’arte e la cultura contemporanea.
Il suo background come pubblicitario che lo porta all'intuizione artistica vincente.
Grazie a questo lavoro Andy Warhol ha infatti la possibilità non solo di entrare in contatto con la fotografia, mezzo che gli sarà poi molto utile nella sua arte, ma anche e soprattutto di avvicinarsi alla cultura di massa americana degli anni Sessanta.
Alla sua Firma Andy Warhol attribuiva un valore fondamentale.
In occasione di inaugurazioni di qualche sua Mostra Andy Warhol distribuiva delle piccole riproduzioni delle sue Opere Più Famose che firmava in originale.
Oggi queste riproduzioni sono diventate delle vere e proprie Opere pop art di grande valore proprio per la presenza della firma Andy Warhol.
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Anche se non hanno la firma dell'Artista Pop Art, le quotazioni degli Acetati sono rilevanti: ti consigliamo di visitare quindi Ladies and Gentlemen Andy Warhol.
Quali sono della Pop Art Andy Warhol Opere Più Celebri che ha realizzato l'artista?
Tra le muse ispiratrici dell'artista ci sono principalmente soggetti in grado di essere riconosciuti da un vasto pubblico.
Questa è anche una strategia per aumentare le persone che l'artista può raggiungere con le sue opere: scegliendo infatti soggetti molto popolari l'artista rende le sue opere immediatamente riconoscibili e comprensibili da tutti.
Ne è un esempio la famosa Marilyn Monroe , icona del cinema hollywoodiano: personaggio fondamentale per l'artista, infatti con Marilyn Andy Warhol raggiunge l'apice della sua produzione artistica.
In Marilyn Monroe Warhol trova il soggetto perfetto per usare la nuova tecnica di stampa serigrafica.
In particolare per la Serigrafia Andy Warhol ha scelto appositamente la foto più conosciuta del sex symbol.
La scelta del soggetto non è casuale. Warhol ha infatti deciso di raffigurare l'attrice non in quanto persone, bensì personaggio.
In quegli anni Marilyn Monroe era una popolarissima attrice americana, all'apice della sua carriera, che incarnava l'ideale di bellezza femminile e di vita propinato senza sosta dai mezzi di comunicazione.
Per Andy Warhol Marilyn Monroe rappresenta infatti uno degli emblemi della cultura americana nonchè massima espressione dell'ideale di vita perfetta a cui gli americani aspiravano, ovvero a quella veicolata dai mass media.
A Marilyn Monroe Andy Warhol attribuisce colori accesi unitamente ad una riduzione dei dettagli appunto per appiattire l'impatto emotivo di questo soggetto particolare che pur sempre rimane una donna.
L'estrema minimizzazione dei dettagli è tipica di tutte le opere dell'artista. Lo scopo di questa scelta è quello di rimuovere qualsiasi dettaglio considerato superfluo che potrebbe distogliere l'attenzione dal soggetto.
A questo intento contribuisce anche la bidimensionalità che caratterizza i protagonisti delle opere e che è pensata per mettere in risalto l'iconicità del soggetto raffigurato.
L'opera con Marilyn Monroe viene realizzata subito dopo l'improvvisa morte dell'attrice americana.
L'artista decide così di consacrarla a vera e propria icona di massa, alla stregua dei prodotti di largo consumo.
Per farlo utilizza l'ormai consolidata tecnica serigrafica, riproducendo il volto dell'attrice in multipli e cambiando solo i colori.
Inoltre questa tecnica permette di cambiare con facilità i colori usati nello stesso soggetto e da qui nascono le Four Marilyn cioè 4 Marilyn identiche ma ognuna dai colori diversi.
Anche per Marilyn Warhol si appoggia al già visto concetto di ripetizione.
L'artista Pop Art Andy Warhol ha scelto come soggetto di questa opera la Zuppa Campbell's.
Le Campbell's Soup erano negli Stati Uniti un alimento diffusissimo e conosciuto da tutti.
Per questo motivo questo fu un soggetto perfetto per rendere Warhol tra i più Famosi e Costosi artisti Pop statunitensi.
Riprendendo quanto già fatto da Claes Oldenburg, l'artista della pop art ripropone in un'immagine di grandi dimensioni oggetti appartenenti alla vita quotidiana.
Le dimensioni aumentate nelle quali gli oggetti comuni vengono rappresentati hanno lo scopo di creare un effetto straniante nello spettatore e spingerlo ad una riflessione sul rapporto ossessivo dell'uomo con l'oggetti in questione.
La 32 Campbell's Soup Cans come dice il nome completo dell'opera è stata concepita dall'accostamento di 32 barattoli di zuppe ognuno con piccole varianti degli ingredienti, a ricordare la reale disposizione delle zuppe negli scaffali dei supermercati.
Come per gli altri soggetti delle sue opere, anche in questo caso nella zuppa Campbell Warhol ha trovato la perfetta espressione dello sfrenato consumismo che caratterizzava l'America degli anni Sessanta e che lui intendeva rappresentare e criticare nelle sue famose Opere Pop Art.
Come con le Marilyn, anche in questo caso, l'opera presenta un'evidente semplificazione dei dettagli.
Le Soup infatti si stagliano bidimensionalmente su un semplice sfondo bianco che mette in risalto le confezioni di zuppa.
L'opera delle Campbell's Soup rappresenta il primo momento di notorietà per Andy Warhol, seguito poi dalla prima mostra personale dell'artista in una galleria di New York.
Le 32 lattine realizzate da Warhol con la tecnica della stampa serigrafica sulla quale l'artista è poi intervenuto con la pittura, è apparsa sulle pagine del Time.
A seguito della prima personale, parte della critica ha definito le opere dell'artista come provocatorie ma, allo stesso tempo, banali e piatte.
Queste parole, seppure negative, sintetizzano con successo i pilasti su qui si fonda tutta la produzione artistica di Warhol: oggettività e ripetizione.
Con i Fiori Andy Warhol trova un soggetto perfetto per esprimere il concetto di ripetizione, sebbene sembri allontanarsi dai tipici soggetti utilizzati da Warhol nelle sue opere pop art.
Realizzati per la prima volta nel 1964, riprendendo una fotografia di Patricia Caulfield, l'artista ne realizza molteplici copie trasformando i Flowers in una riuscitissima critica alla morbosa ripetizione della cultura e dell'industria di massa.
Come per le Marilyn e le zuppe Campbell, anche nel caso dei Flowers, Andy Warhol realizza delle Serigrafie.
É quindi chiaro come nelle Serigrafie Andy Warhol trovi la tecnica migliore per esprimere la tendenza alla ripetizione dei mass media americani.
Dopo l'iniziale successo di queste opere, la casa editrice Sunday B. Morning decide di realizzarne delle ristampe.
Inizialmente Warhol non autorizza queste ristampe ma, dopo aver visto il grande successo ottenuto, l'artista decide di aggiungere la sua firma riconoscendo comunque che l'iniziativa non era stata sua.
Ecco perchè sul retro di queste opere Andy Warhol firma"This is not by me. Andy Warhol".
Il secondo dopoguerra è un periodo di importanti sperimentazioni artistiche che si pongono come continuum di quanto fatto nelle avanguardie artistiche del primo Novecento.
Per questo motivo, le nuove correnti artistiche, nate tra la fine del 1950 e l'inizio del 1960, riprendono i temi già trattati dalla prime avanguardie come il distacco emotivo, la spersonalizzazione dell'opera d'arte e la perdita di soggettività dell'artista.
Questi temi raggiungono la loro massima espressione con la Pop Art che nasce negli anni Sessanta in America.
Si tratta di un periodo fondamentale per l'America: sono infatti gli anni del boom economico che, affiancato ai rapidi sviluppi tecnologici, porta alla nascita della cultura di massa basta sul consumismo più sfrenato, sul dilagare dei mass media e dei prodotti di consumo e sull'affermazione del cinema hollywoodiano e delle sue icone.
Le tendenze di questi anni hanno influenzato il modo non solo di concepire l'arte, ma anche di fare arte.
Gli artisti si resero subito conto delle condizioni sempre più critiche nelle quali riversava la società americana: la sempre più crescente influenza dei mass media ha fatto sì che l'uomo diventasse un soggetto sempre più alienato e accecato dalla finta perfezione della realtà idealizzata proposta dal cinema e dai mezzi di comunicazione, non riuscendo più a distinguere la vita reale da quella finta e vedendo il consumismo come unico stile di vita accettabile.
Da questa riflessione nasce l'intuizione degli artisti della Pop Art. Dato che i mass media erano ormai diventati l'unico mezzo di comunicazione possibile e i prodotti di consumo venivano sempre più banalizzati a causa della produzione industriale in serie, era ormai inutile proporre un'arte che parlassi di altri temi e trattasse soggetti diversi sa quelli veicolati dai mass media.
È su queste basi che i pop artists danno vita ad un'arte che ricalca alla perfezione questo contesto. I soggetti sono gli stessi proposti migliaia di volte dai mass media : la Coca Cola, il dollaro, le lattine della Campbell's Soup, le confezioni del detersivo Brillo del maestro della Pop Art.
Si tratta di prodotti che in quegli anni si trovavano in qualsiasi supermercato e che erano considerati di largo consumo perché molto acquistati.
Ecco perché Andy Warhol decide di riprodurre questi soggetti più e più volte nelle loro opere: in questo modo imitano non solo la produzione seriale delle industrie ma soprattutto la morbosa e meccanica ripetizione di questi prodotto nelle pubblicità.
Stessa cosa viene anche con le icone del cinema hollywoodiano.
Considerate alla stessa stregua dei prodotti di largo consumo, vengono riprodotte numerose volte nelle opere dell'artista.
Caso emblematico è Marilyn Monroe, considerata come uno dei principali simboli della cultura di massa americana.
«Non pensare di fare arte, falla e basta. Lascia che siano gli altri a decidere se è buona o cattiva, se gli piace o gli faccia schifo. Intanto mentre gli altri sono lì a decidere, tu, fai ancora più arte.»
A. Warhol
È grazie a questo pensiero che oggi siamo ancora qui a celebrare il padre della Pop Art. Warhol lasciava agli altri il compito di decidere cosa fosse arte e cosa no, lui si occupava solo di creare e dare vita a quelle immagini che, nella sua testa, esistevano già.
Ecco quindi che le sue inconfondibili opere pop art hanno una propria dimensione anche ai giorni nostri, dove la sua idea di multiplo che rispecchia l'essere umano ripetuto in massa in quanto stereotipo, contribuisce alla possibilità di poter accedere più facilmente di quel che si pensi a possedere una sua opera originale in tutto e per tutto.
Esempio primo fra tutti, il portfolio dei MITI, una delle sue creazioni più celebri, che osanna personaggi della cultura popolare e cinematografica americana, rappresentando intere generazioni e diventati poi delle vere e proprie icone, come Dracula, Babbo Natale, Superman, lo Zio Sam e molti altri; tutti conosciuti e amati dal grande pubblico che li riconosce e vi si identifica.
Va però specificato che l'obiettivo della Pop Art e dei suoi artisti non era quello di seguire le mode di quegli anni.
Anzi, il loro scopo era esattamente il contrario: sfruttare non solo le immagini che circolavano in continuazione nelle pubblicità, ma anche i linguaggi utilizzati dai mass media per essere il più diretti possibile con il pubblico e far sì che il messaggio di critica alla sempre più spersonalizzata e alienata società di massa fosse subito comprensibile.
Con le opere di Andy Warhol nascono i volti iconici di Marilyn, la riproduzione come esercizio di svuotamento di significato come le Coca Cola o le banconote riprodotte in serie e, con l'ausilio di una zuppa Campbell’s, il procedimento di distruzione dell’aura, iniziato a inizio secolo dai dadaisti e ancor prima dalla fotografia.
Per aura si intende quella caratteristica tipica delle opere d'arte intese in senso tradizionale, ovvero quella di poter essere fruite in un solo luogo e in un solo momento in quanto opere presenti in un unico esemplare al mondo.
Con il XX secolo, e soprattutto con la nascita e lo svilupparsi della fotografia, il concetto tradizionale di aura sparisce: con le nuove tecnologie, infatti, qualsiasi opera può essere riprodotta infinite volte e ciascun individuo può fruire dell'opera in ogni momento e in ogni luogo.
Se in un primo momento l'arte risente della riproducibilità resa possibile dalla fotografia e dalle nuove tecnologie, è con il passare del tempo che gli artisti iniziano a sfruttare a loro vantaggio queste nuove tecniche.
Ne è un chiaro esempio proprio la Pop Art americana e, in particolare, le opere di quello che viene considerato come il fondatore di questa corrente artistica.
Guardando all'opera che ha come protagoniste le Campbell's Soup si capisce come la riproduzione in serie del medesimo soggetto sia una tecnica efficace, se non addirittura indispensabile, per veicolare un messaggio tanto forte quanto provocatorio alla società e alla cultura di quegli anni elevando allo stesso tempo un oggetto comune a opera d'arte.
Grazie al concetto di ripetizione, molte più persone al mondo possono godere delle opere di Andy Warhol ed essere quindi protagonisti, e non più meri spettatori, della nascita della Pop Art americana.
Sotto numerosi punti di vista, Andy Warhol è stato un grande visionario.
Non a caso, infatti, che si affermi che è stato il precursore di molte delle correnti artistiche contemporanee che considerano le sue opere come fonte di ispirazione.
Di certo, ancora oggi, la sua arte e i temi trattati sono strettamente attuali, a dimostrazione che un artista per essere contemporaneo non deve essere per forza vivente.
Nel 1949, l'artista cambia il proprio nome da Andrew Warhola Jr in Andy Warhol e, grazie proprio al suo lavoro di illustratore per le case discografiche e lussuosi brand, partorisce copertine di dischi e di riviste che rimarranno per sempre nell'immaginario di buona parte della popolazione mondiale.
La copertina del disco dei Velvet Underground, per esempio, è stata creata dal "Warhol illustratore" e poi resa una vera e propria opera d'arte grazie alla sua inconfondibile firma, che ne decreta l'inevitabile successo , passando così da "Warhol illustratore" a "Warhol artista".
Questo accade ad altre numerose illustrazioni, e non solo; anche a giornali, cards, dischi, cartoline d'invito e persino banconote, che grazie al suo autografo acquisiscono, rispetto alla loro vita precedente, una nuova funzione ed un nuovo esclusivo scopo, quello di essere Arte.
Andy Warhol ha realizzato ovviamente anche molti dipinti.
Nei dipinti Andy Warhol inserisce spesso gli stessi soggetti delle sue più note serigrafie.
Deodato Arte da anni si occupa di arte moderna e contemporanea tra cui appunto Andy Warhol e i bellissimi quadri Andy Warhol Pop Art.
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